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Informazioni Notizie dal territorio

Tuteliamo i nidi nei nostri giardini

Stanno arrivando ai numeri di telefono della LIPU Sezione di Venezia, molti appelli di nidiacei e giovani uccelli a terra, o feriti nel taglio della vegetazione nei giardini privati. Sono tante le specie rifugiatesi  in ambito urbano e periurbano data l’inospitalità dei terreni agricoli oggetto di un’agricoltura intensiva e spesso privati delle tradizionali siepi e boschetti. Sempre più frequente la presenza di piccoli uccelli nelle nostre siepi di casa, si annoverano la Capinera, il Merlo, l’Usignolo, il Canapino comune, il Codibugnolo, il Fringuello, ecc. 

Potremmo notare un inusuale andirivieni nel costruire il nido o nell’alimentare i piccoli. La stagione di primavera – estate oltre  che favorevole per la nidificazione coincide con la crescita vegetativa delle siepi, di qui la necessità di eseguire potature. Per tutelare i nostri piccoli amici è necessario prima di procedere al taglio  eseguire un accurato sopralluogo. Se l’uccello è impegnato nella cova delle uova ed il disturbo è persistente abbandona il nido e non vi fa più ritorno, perdendo la covata. Qualora le uova si fossero schiuse ed i nidiacei sono presenti, l’uccello abbandonerà la nidiata solo se in grave ed immediato pericolo. Si consiglia comunque qualora si noti un nido di procrastinare il taglio di quell’area circoscritta in qualche metro, sino all’involo dei giovani. I volontari della Sezione LIPU di Venezia, a mezzo i numeri di telefono presenti nel sito www.lipuvenezia.it sono a disposizioni per consigli e chiarimenti.

Un grazie anticipato per il vostro prezioso lavoro

Il delegato della LIPU Venezia

www.lipuvenezia.it

Gianpaolo Pamio

Nelle foto dei nidicei di Merlo ed una femmina di Merlo che intrattiene una forma di mimetismo durante lo stadio di pericolo.

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Notizie dal territorio

Aironi rossi alla foce del Sile, “Specie in via di estinzione, difendiamo il loro habitat”

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Notizie dal territorio

Tutela del Fiume Sile dal fenomeno del moto ondoso

All’Ente Parco del Sile
segreteria.parcosile.tv@pecveneto.it

Alla Regione Veneto
Genio Civile competente per le aree di Venezia e Treviso; geniocivileve@pec.regione.veneto.it
geniociviletv@pec.regione.veneto.it

Al Comune di Casier
comunecasier@pec.it

Al Comune di Casale sul Sile
comune.casalesulsile.tv@pecveneto.it

Al Comune di Quarto d’Altino
comune.quartodaltino.ve@pecveneto.it

e, p.c.

Alla Prefettura di Treviso
protocollo.prefv@pec.interno.it

Alla Prefettura di Venezia
protocollo.prefve@pec.interno.it

Spett.li Enti in indirizzo,

Oggetto: LIPU Lega Italiana Protezione Uccelli ODV, Sezione di Venezia, Fiume Sile, segnalazione di persistente moto ondoso cagionato da unità in navigazione, soprattutto da diporto, con conseguente danneggiamento degli habitat e delle sponde.

A seguito la puntuale segnalazione da parte della cittadinanza, che evidenziava il persistente e continuo fenomeno del moto ondoso nel Fiume Sile, questa Associazione ha provveduto ad effettuare dei sopralluoghi accertando la veridicità su quanto asserito.

Preso atto dell’importanza del Fiume Sile come corridoio ecologico su area vasta, come riportato negli strumenti di pianificazione territoriale vigenti;
 
Considerata la rilevanza per la regione biogeografica continentale, confermata dall’istituzione dei siti Natura 2000 ZSC IT3240028 “Fiume Sile dalle Sorgenti a TrevisoOvest” e ZPS IT3240011 “Sile: sorgenti, paludi di Morgano e Santa Cristina”;
 
Vista l’importanza degli ambiti fluviali a valle dei suddetti siti, in particolare per alcune specie ornitiche legate alla vegetazione di ripa e all’integrità ecosistemica delle sponde ed il ruolo – per quanto attiene le connessioni ecologiche – che detti tratti fluviali rivestono
per il collegamento ecologico funzionale tra i già citati siti Natura 2000 e quelli posti più a valle (vedasi ZSC e ZPS gravitanti nell’ambito lagunare veneziano);
 
Considerato che anche alcuni habitat di interesse comunitario (acquatici) possono essere danneggiati dal moto ondoso e dagli effetti indiretti e diretti dei fenomeni erosivi del traffico nautico, così come può essere logorata – per gli stessi motivi – la capacità delle
stesse formazioni vegetali di assolvere il ruolo di habitat di specie per svariati taxa afferenti alla fauna ittica e ad invertebrati alla base della catena alimentare dei corsi d’acqua di risorgiva;
 
Rilevato come, allo stato di fatto, il traffico nautico per uso ricreativo comporta fenomeni di erosione delle sponde che potrebbero compromettere il ruolo ecosistemico del corso d’acqua in argomento, già minacciato da più fattori di pressione di natura antropica;
 
Rilevato altresì come le NTA del Parco regionale del  Fiume Sile, prevedano un limite di velocità di 8 km/ora per il traffico nautico, senza comunque provvedere a forme strutturate di contrasto del fenomeno erosivo dovuto ad un utilizzo improprio del corso d’acqua da parte dei fruitori tramite imbarcazioni a motore;

LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli, in quanto associazione ambientalista riconosciuta a livello ministeriale

CHIEDE

quali siano le azioni poste in opera, dagli Enti competenti, per il contenimento del fenomeno erosivo dovuto al traffico nautico.

Consapevole del ruolo e delle singole deleghe degli Enti in indirizzo per quanto attiene la conservazione del patrimonio naturalistico del Fiume Sile, in particolare nelle aree ricomprese in Natura 2000 e in quelle esterne ma che contribuiscono a mantenere le connessioni ecologiche con i siti Natura 2000 posti a valle, chiede di poter ricevere un report sullo stato di aggiornamento delle misure valutate e adottate. 
 
Cordialmente
Il delegato di Sezione
Dott. Gianpaolo Pamio

Spett.le Lipu Sezione di Venezia

Via Giacomo Matteotti, 26
30020 Gaggio di Marcon (VE)
lipusedenazionale@postcert.it

e, p.c. Alla Direzione Infrastrutture e Trasporti
SEDE

Alla U.O. Genio Civile di Treviso
SEDE

All’Ente Parco del Sile
segreteria.parcosile.tv@pecveneto.it

Al Comune di Casier
comunecasier@pec.it

Al Comune di Casale sul Sile
comune.quartodaltino.ve@pecveneto.it

Al Comune di Quarto d’Altino
comune.quartodaltino. ve@pecveneto.it

Alla Prefettura di Treviso
protocollo.prefìV@pecinterno.it

Alla Prefettura di Venezia
protocollo. prefve@pec. interno. it

Egregio Dottor Pamio,

nel ringraziare per l’attento presidio operato dalla Vostra Associazione, con la presente La informo che le azioni volte al contenimento del fenomeno del moto ondoso, peraltro generato in tutte le vie navigabili, è ora in capo agli Enti competenti alla navigazione ed alla gestione del demanio della navigazione interna da Lei correttamente inseriti tra i destinatari della segnalazione; a tal proposito può essere utile rammentare che, in ogni caso, la programmazione e la gestione degli investimenti afferenti le vie navigabili di competenza regionale è in capo alla Direzione Infrastrutture e Trasporti.
Il fenomeno erosivo da Lei segnalato potrebbe interessare anche gli argini del fiume Sile e di conseguenza comportare pericolo per la sicurezza idraulica del territorio. Nell’ambito della programmazione degli interventi vengono segnalate le necessità finanziarie per la sistemazione delle opere idrauliche, tra queste anche il fiume Sile.

Una volta rese disponibili le necessarie risorse, gli interventi potranno, come di consueto, contemperare le varie esigenze tra le quali anche quella della difesa dal moto ondoso di sponde, golene e arginature, con indiretto ma evidente beneficio anche per quanto da Voi segnalato.

Il Direttore
Dott. Ing. Salvatore Patti

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Notizie dal territorio

Venezia – Favaro Veneto, segnalazione potature alberi in fase vegetativa

Un residente nella Municipalità di Favaro Veneto, segnalava a questa Associazione l’effettuazione nel pomeriggio di sabato 10 aprile di potature alle alberature stradali nella centrale Via San Donà, potature eseguite in piena fase vegetativa.

Si evidenzia da ampia ed acclarata bibliografia, come l’esecuzione di tale attività espone l’albero oggetto di potatura a patologie fungine che possono portare a seccume e postume necrosi con la morte dell’albero stesso.

All’uopo si richiama quanto previsto dal Regolamento Comunale per la Tutela e la Promozione del Verde in Città, approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 111 del 21.07.2003 e successive modificazioni, che recita all’art. 14.4 “La potatura viene programmata con adeguato anticipo, nel rispetto dei cicli biologici e di sviluppo delle alberature. Viene definita straordinaria nei casi in cui si manifestino situazioni non prevedibili tali da creare scompensi strutturali alla pianta stessa, con conseguente pericolo di incolumità pubblica. In entrambi i casi quando si deve eseguire una potatura occorre agire tenendo presente che:

a) la riduzione della superficie fogliare si traduce in una minore disponibilità di nutrienti per le radici e le altre parti dell’albero;

b) l’esposizione frequente della corteccia dei rami più interni alla luce diretta del sole può provocarne il surriscaldamento e conseguente indebolimento strutturale;

c) il taglio dei rami si traduce in una successiva abbondante produzione di germogli inseriti debolmente, che con il tempo possono diventare pericolosi;

d) il legno dei monconi dopo il taglio risulta vulnerabile all’attacco degli insetti e dei funghi patogeni (…)”

Nonché lo stesso Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico, nelle “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile” MATTM 2017, alla pag. 41 nel paragrafo 4.2.2. La potatura recita: “Tempistica, periodo, intensità dell’intervento dovranno essere contestualizzati alle caratteristiche stazionali e vegetazionali”.

Per quanto segnalato si richiede l’interruzione delle pratiche di potatura ed il richiamo al rispetto del suddetto Regolamento Comunale per la Tutela e la Promozione del Verde in Città.

Il delegato della LIPU Sez. di Venezia

Dr. Gianpaolo Pamio

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Notizie dal territorio

Jesolo, abbattimento boschetto in Via Levantina

La scrivente Associazione è stata interessata da alcuni cittadini in merito all’abbattimento di un aereale – boschetto, in località Jesolo – Via Levantina, sito da destinarsi a costruzioni civili. Veniva segnalato la presenza di una folta vegetazione di origine selvatica che si era creata dopo un lungo inutilizzo dell’area, rinaturalizzando spontaneamente il sito. Veniva descritta dai cittadini, in considerazione delle favorevoli condizioni creatisi, di una numerosa presenza di uccelli stante il periodo di nidificazione, soprattutto Merli, Verzellini, Fringuelli, Cinciallegre, Codibugnoli, ecc. Stante l’area chiusa agli ingressi non è stato possibile dai volontari della Sezione verificare la presenza di nidi in loco, ma comunque, visto quanto dettagliato,  la presenza è altamente probabile: in ogni caso per un principio di precauzione, non si dovrebbero eseguire opere di disturbo della fauna selvatica in questo periodo. Viene riportato che tutta l’area verde è stata sbancata in toto per far spazio al cantiere edile.

Da nostre rilevazioni, nella cittadina di Jesolo come in gran parte del Litorale,  molte  specie selvatiche di uccelli soprattutto passeriformi, sono in forte calo se non addirittura scomparse. L’agricoltura intensiva ed il taglio sistematico delle siepi per aumentare la superficie coltivabile, spinge le specie selvatiche verso l’area urbana e periurbana in quanto sussistono dei frammenti di habitat ospitale per la biodiversità oltre che fornire servizi ecosistemici al territorio ed alla popolazione. Opere di radicale trasformazione degli habitat in periodo di nidificazione portano come conseguenza, nei confronti  degli uccelli selvatici, ad un fallimento  invitabile del progetto riproduttivo ed una conseguente contrazione numerica degli stessi.

Si richiede a codesto Ufficio di valutare, utilizzando il principio di tutela e di cautela nei confronti della preservazione delle specie di uccelli selvatiche, nel rilascio di concessioni edilizie, i tempi di esecuzione delle opere.

Cordialmente

Il delegato della LIPU Sezione di Venezia

Dr. Gianpaolo PAMIO

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Notizie dal territorio

Abbattimento filari di alberi di pioppo a Casale sul Sile

E’ giunta alla LIPU Lega Italiana Protezione Uccelli, Sezione di Venezia la segnalazione preoccupata di un iscritto, inerente l’abbattimento di filari di Pioppo bianco in località Casale sul Sile nel percorso pedonale nel lungargine del Fiume Sile, area destinata a Parco Regionale.

Un sopralluogo svolto da nostri volontari ha appurato che l’area già nota, è di particolare pregio naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli, soprattutto di Picchi: in questo ambito si annoverano esemplari di Picchio verde, Picchio nero, Picchio Muratore, Picchio rosso maggiore, Picchio rosso minore, tutte specie sottoposte rigorosa tutela. La banalizzazione e l’impoverimento degli habitat del territorio della Pianura Padana ha fatto sì che aree che preservino un minimo di caratteristiche necessarie per la sopravvivenza per le specie di uccelli selvatici, rappresentano una “ciambella di salvataggio” per costoro. l’articolo prosegue dopo la pubblicità

Dal momento la Regione del Veneto si trova in piena rotta migratoria, la maggiore tra Nord – Sud Europa, l’area del Parco del Sile assume una valenza particolare soprattutto nella salvaguardia dei piccoli uccelli, passeriformi in primis. Da un primo esame esperito dai volontari della LIPU alcuni tronchi dei Pioppi bianchi presentano delle cavità estese, a giustificarne il taglio per motivi di sicurezza, altri invece, perfettamente sani. Tagliare sistematicamente un centinaio di Pioppi bianchi di oltre 40 anni di età, rappresenta un significativo disvalore al biotopo legato al Parco del Fiume Sile ed alla biodiversità: le conseguenze in termini di sottrazione di habitat si avranno per tutta l’asta Sud del Fiume: pensiamo all’importanza dei grandi alberi per i rapaci che li usano come rifugio e stazione di caccia anche direttamente sul Fiume Sile: richiamandoci ad esempio al Falco pescatore.

Si sottolinea che il periodo scelto per il taglio degli alberi coincide con quello della nidificazione sugli gli alberi stessi, i Picchi soprattutto usano le cavità degli alberi per nidificare, e qui i volontari ne hanno trovato di diversi diametri, a più altezze: la consuetudine di utilizzare le cavità degli alberi, anche piccole, per formare un nido, è anche caratteristica dello Storno, della Cinciallegra, dell’ Assiolo, ecc. Non si trascuri il disturbo in tutta l’area per l’impiego di motoseghe e mezzi d’opera, tale attività interferisce anche nelle aree adiacenti con la nidificazione in atto, al punto di portare i genitori all’abbandono del nido con conseguente morte dei nidiacei.

Alla luce della considerazioni esposte, si richiede a codeste Autorità di sospendere il taglio degli alberi rimandandolo al periodo tardo estivo, a nidificazione conclusa, nonché di valutare il mantenimento dei alberi in buona salute onde limitare il danno derivato dalla sottrazione di habitat.

Cordialmente

Il delegato LIPU Sezione di Venezia
Dr. Gianpaolo Pamio

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Notizie dal territorio Oasi e riserve

Segnalazione incendi nell’Oasi di San Nicolò

Buongiorno, con la presente segnaliamo due episodi di incendio della vegetazione dunale e retrodunale rilevati rispettivamente il 27 marzo e in data odierna. L’incendio del 27/03 ha interessato un’area di prateria a Spartina versicolor nella fascia di duna. L’incendio è vicino ad un punto in cui è stata fatta una grigliata e potrebbe essere divampato per sbaglio; aggravante il fatto che il punto scelto per la grigliata sia all’interno della recinzione dedicata alla tutela della nidificazione di fratino e fraticello.

L’episodio rilevato in data odierna ha avuto luogo la sera/notte del 2 aprile, dal momento che nella mattina dello stesso giorno l’area era integra. L’incendio ha invece interessato, con più inneschi, un’area di mosaico tra Eriantho-scoeneto (habitat 6420 direttiva 43/92/CE) e Tortulo-scabioseto (2130*), ovvero uno degli habitat più importanti del sito. La presenza di più inneschi evidenzia in modo netto la natura dolosa del fenomeno.

Nelle pagine seguenti si riportano la mappa con l’ubicazione delle aree percorse da incendio e le immagini relative.
Si segnalano gli episodi a codesto ufficio per condividere la serietà della situazione, che sta evidenziando una crescente minaccia all’ecosistema della ZPS e ZSC presso San Nicolò e un conseguente aumento del rischio ambientale. 
ùSi rimane a disposizione per un eventuale sopralluogo.

Cordiali saluti

Dr. Gianpaolo Pamio
Delegato Lipu di Venezia

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Notizie dal territorio

Abbattimento alberi a Favaro Veneto

Sono giunte alla scrivente Associazione, segnalazioni poi verificate come corrispondenti, circa l’abbattimento in terreni privati di alberi dalle discrete dimensioni, soprattutto Pioppi neri e Platani in località Favaro Veneto, Via Vallenari e Via Ca’ Colombara. Venivano informati i cittadini che tali piante abbattute non avevano nessun vincolo normativo alla loro tutela, essendo su area privata, se non la sussistenza di nidi, visto il periodo di nidificazione in corso. Tuttavia, la presenza di alberature, arbusti, tratti di siepe in ambito urbano e periurbano assolvono ad importanti funzioni ecosistemiche, creando dei micro – habitat funzionali alla presenza e rifugio di piccoli uccelli, anfibi, rettili nonché piccoli invertebrati ed insetti necessari alla catena alimentare della suddetta fauna. Nell’areale della Val Padana, l’impoverimento e la banalizzazione delle zone agricole, private di elementi funzionali alla biodiversità come boschetti, prati incolti, siepi hanno portato ad una sistematica riduzione delle specie selvatiche presenti, soprattutto uccelli. Le cause della spoliazione di elementi naturali in ambito agricolo sono da ricondurre ad errate pratiche agricole su base intensiva, che non tengono conto delle misure di compensazione cui la UE dota a mezzo la PAC e i relativi  Piani di Sviluppo Rurale le Regioni, per mantenere in naturalità le aree oggetto di coltivazione. Buona parte dei fondi se non la totalità, nella Regione Veneto, non vengono utilizzati, le misure disattese, perché non richiesti dagli aventi diritto. Il risultato è evidente, le aree agricole non hanno nessun elemento di naturalità residua. La Commissione Ambiente della UE è a conoscenza di questa inosservanza dell’Italia, ma nonostante i richiami, siamo al nulla di fatto. Le aree coltivate, diventando inospitali spingono la fauna verso i centri abitati, qui emerge l’importanza del mantenimento di siepi e filari di alberi. Tra le specie di uccelli maggiormente presenti nelle siepi annoveriamo  la Tortora dal collare, il Colombaccio, il Canapino, il Pigliamosche, l’Averla piccola, il Picchio rosso maggiore, il Rigogolo, la Passera mattugia, l’Usignolo, il Picchio verde, il Pettirosso, la Passera scopaiola, il Luì piccolo, la Sterpazzola, la Cinciallegra, la Cinciarella, la Capinera, il Merlo, lo Scricciolo, il Cardellino, ecc.

Si richiede a  codesta Amministrazione di attivarsi nei confronti dei Privati cercando di salvaguardare le alberature residue; nonché si fa istanza del ripristino delle alberature abbattute posizionandole a dimora a lato della strada delle vie summenzionate, facendole cadere così sotto la competenza comunale. I cittadini che hanno contattato la LIPU Sezione di Venezia, chiedevano anche che le strade a bassissima percorrenza di Via Ca’ Colombara e Via Litomarino a Favaro Veneto, entrambe a carreggiata ridotta, siano aperte al traffico veicolare esclusivamente ai residenti quanto per garantire un grado di tranquillità e sicurezza ai podisti e camminatori che frequentano assiduamente la zona.

Considerando i diversi appelli da parte di iscritti alla scrivente Associazione e più generalmente dalla cittadinanza, onde affrontare le criticità sul Verde in maniera organica, si richiede a codesta Amministrazione il ripristino del FORUM del Verde, aperto ad Enti, Comitati, Associazioni, Categorie, ecc.

Delegato LIPU Sezione di Venezia

Dr. Gianpaolo Pamio

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Ripristino alberatura nella strada Terraglio

La scrivente Associazione, a seguito la segnalazione di un associato, ha appurato che nella Strada  Regionale Terraglio nr. 13 nel tratto tra Mestre (Ve) e Treviso non è stata eseguita nessuna piantumazione di ripristino di alberature soppresse, per varie cause, negli anni passati. La Sezione LIPU di Venezia, sollecitata da un iscritto, era intervenuta dal 2009 al 2012 per segnalazione delle potature eseguite in maniera impropria cui hanno portato,  molto probabilmente, in progressione,  alla moria di interi filari. Come da nota della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Provincie di Venezia, Belluno, Padova e Treviso con data 3.12.2012 prot. 33660  si legge: “A seguito della segnalazione della LIPU di cui alla nota in oggetto, acquisita in data 20/11/2012 con prot. 32802, questa Sopritendenza rammenta a tutti  gli enti in indirizzo, che le potature degli alberi sono un operazione estremamente delicata che deve essere effettuata da personale specializzato. Dalla documentazione fotografica trasmessa invece, si evince che la potatura che si configura come capittozzatura che annulla completamente il valore estetico dell’albero, elemento paesaggistico richiamato nel provvedimento di tutela emesso ai sensi del D.M. 24/1/1967. – Strada del Terraglio – (…)”.  Nello stesso documento si legge: “(…) Come più volte ribadito da questo ufficio inoltre, si invita l’ANAS a provvedere alla sostituzione degli esemplari abbattuti, (D.M. 412 del 03/09/1987 e D.G.R. nr. 291  del 26/1/.1988 inerenti la lotta obbligatoria contro il cancro colorato del platano) mediante la messa a dimora di altri esemplari di platano secondo  le indicazioni formulate al riguardo contenute nella nota prot. 33355 del 2/2/2011 (…)”. 

Alla luce di quanto riferito, si richiede venga ottemperato alla prescrizione del reimpianto dei filari mancanti di platano. In allegato si trasmette copia della nota della Soprintendenza ai BB.AA.AA.

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Uccisione di colombi a Mestre

Sono giunte due segnalazioni alla LIPU Sezione di Venezia in merito a delle sospette uccisioni di colombi di città Colombus livia nel centro di Mestre (Venezia). La prima segnalazione risale al mese di gennaio 2021, riguarda un automobilista che dopo aver parcheggiato la propria autovettura in Via Fapanni al momento di riprenderla trova sul tetto del veicolo un esemplare di colombo ucciso e con un vistoso foro, presumibilmente di proiettile. La seconda segnalazione è inerente la giornata del 11.03.2021 quando dei condomini di un edificio residenziale in Via Mestrina scoprono tre colombi privi della testa. Di entrambi i fatti è stato informato il nucleo agenti venatori volontari della Sezione coordinato da Marco TONIN. Per quanto concerne i tre colombi rinvenuti privi di testa le ipotesi, escludendo dalle modalità i gatti,  possono ricondurre ad una predazione da parte di un uccello notturno: l’unica specie che attacca una preda con queste tecniche, cioè cibandosi in primi della testa, rimane l’allocco Strix aluco. Ad ora non risultano segnalazioni di questa specie di rapace che siano insediati stabilmente nel centro della città di Mestre. Non è da escludere la presenza di qualche esemplare solitario ed in dispersione, la biodiversità nell’entroterra veneziano è particolarmente in crisi per la sottrazione di habitat e i rapaci notturni sono i primi a soffrirne. Rammentiamo la siepe vecchia di almeno 20 anni, lunga  circa 3,5 Km abbattuta a Marghera in Via Moranzani ed altre piccole a ma importanti aree sottratte per aumentare la superficie agricola o per nuove costruzioni  ed opere legate a lavori pubblici. La città rappresenta un punto di ricovero anche se momentaneo, di qui la possibilità che i tre colombi siano stati predati da un rapace notturno. Da escludere invece escludere i rapaci diurni tra i più comuni lo Sparviere ed il Gheppi predatori abituali di  colombi, che lasciano a terra la catteristica “spiumata” a testimoniare la cattura della vittima. Non sono da escludere siano degli umani gli autori dell’uccisione di colombi, in tal caso è importante informare le Forze dell’Ordine o la Sezione LIPU di Venezia, i recapiti sono nel sito di sezione www.lipuvenezia.it, circostanziando l’accaduto e cercando fornire elementi utili per risalire ad un eventuale autore. Si rammenta che sparare dalla propria abitazione anche con fucili ad aria compressa viene sanzionato penalmente, nonché l’uccisione dei Colombi, ad ogni effetto specie selvatica, può configurare il reato di maltrattamento di animali.