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Comunicato stampa su Verde in Città: l’importanze del microclima

 I cambiamenti climatici in corso a livello globale hanno degli effetti amplificati nelle nostre Città, ove la presenza di naturalità e servizi ecosistemici sono ridotti al minimo. Gli agglomerati urbani, per la loro conformazione e costruzione, stanno diventando invivibili in quanto sovente concepiti senza valutare la presenza di elementi naturali. Per mitigare le isole di calore ed l’effetto albedo la presenza di elementi vegetali rimane quanto mai necessaria.

Quarto d’Altino ciclabile e marc. arch. LIPU ve

Oltre all’assorbimento degli inquinanti durante tutto l’arco dell’anno, soprattutto le edere rampicanti, in primis l’autoctona Edera helix, assolvono al compito di mitigare  l’effetto albedo,  riflettenza solare sulle superfici verso ogni direzione e di contrastare  le isole di calore. Oltre alle alberature urbane, quanto mai riconosciute da ampia ed  acclarata bibliografia, indispensabili  per abbassare le temperature nelle strade e nelle Città in generale, l’Edera helix un rampicante senza particolare bisogno di cura e molto resistente alle condizioni estreme di caldo ed inquinamento, potrebbe essere collocato agevolmente per ricoprire pareti e tetti di edifici artigianali – industriali, muri, terrapieni, pannelli, piloni di opere infrastrutturali, guard rail, ecc. Già nel 2016 veniva pubblicato uno studio alquanto esaustivo circa l’importanza del Verde in Città per la regolazione del microclima. Il  documento è  dell’ENEA Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con DAFNE Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali, Università degli Studi La Tuscia (VT), documento su “Sistemi vegetali e sostenibilità energetica: effetti sul microclima urbano”, 2016. Leggiamo a pag. 7: “ (…) più densa è la vegetazione più energia viene assorbita nella massa vegetale che si comporta come un vero e proprio corpo nero. Pertanto la quantità di energia riflessa è mediamente inversamente proporzionale  alla dimensione della massa foliare delle coperture a verde. Da un punto di vista energetico, la copertura verde dissipa calore come “calore sensibile” attraverso l’aria e come “calore latente” attraverso i processi di traspirazione dell’acqua del metabolismo vegetale: la componente sensibile aumenta la temperatura  dell’aria mentre quella latente diminuisce. Oltre che per traspirazione, le piante dissipano calore anche per l’evaporazione del substrato di coltivazione e dalle foglie. La mitigazione delle temperature medie massime dell’aria e delle pareti degli edifici è sostanzialmente dovuta all’azione di ombreggiamento da parte della vegetazione (piante erbacee, alberi, cespugli) e per fenomeno dell’evapotraspirazione che, in ultima analisi, rappresenta la quantità di acqua che si disperde nell’atmosfera (sotto forma di vapore dell’acqua) mediante processi di evaporazione del suolo e rispettivamente di traspirazione delle piante attraverso gli stomi (circa il 2% della superficie fogliare). (…) grazie alla perdita di acqua di traspirazione dalle foglie, la pianta abbassa la sua temperatura poiché riesce a smaltire il carico di calore accumulato con l’energia solare attraverso il passaggio di stato da acqua a vapore d’acqua e in questo modo dissipa parte dell’energia solare  sotto forma di calore latente.

Alberi in città a Trento

Da quanto emerso, questa Associazione suggerisce alle Amministrazioni comunali, in accordo con le categorie professionali, come inizio, di integrare i rispettivi Regolamenti Edilizi con l’obbligatorietà di coprire, almeno parzialmente, le pareti dei complessi commerciali – direzionali – artigianali.