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Criticità nel taglio vegetazione di sponda in Fiumi e Canali rinaturalizzati

Venezia, li 23 marzo 2023

Spett.le Regione Veneto Direzione Ambiente
Cannaregio 99 – Venezia
Indirizzo pec: ambiente@pec.regione.veneto.it

Oggetto: Lipu, Sezione di Venezia, segnalazione di criticità nel taglio vegetazione di sponda in Fiumi e Canali rinaturalizzati                                                                                                                  

Sono giunte a questa Associazione più segnalazioni da parte di soci e cittadini che evidenziano delle vistose criticità nella gestione della vegetazione di sponda lungo fiumi e canali rinaturalizzati. Sono stati documentati con fotografie dei tagli su vegetali  incompatibili con la preservazione di specie ed habitat. Tale attività effettuata nel periodo primaverile, apporterebbe grave pregiudizio alla conservazione di molte specie di uccelli,  invertebrati, rettili, insetti, piante. La banalizzazione del territorio, la sua frammentazione, la parcellizzazione, l’urbanizzazione, la cementificazione dell’area della Val Padana e l’attività agricola intensiva, hanno determinato che molte specie animali e vegetali, sono sospinte, trovando un minimum di habitat nei pressi dei corsi d’acqua: sovente rimangono gli unici elementi per garantire la loro sopravvivenza. 

Il taglio della vegetazione riparia nel periodo primaverile e di prima estate ha conseguenze negative nel ciclo biologico della vegetazione medesima in quanto interferisce nell’attività di sviluppo – evolutiva – produzione di semi, per perpetuare il ciclo naturale riproduttivo nonché indispensabile anello biologico del processo alimentare per varie specie animali.

La vegetazione spontanea ai bordi di fiumi, canali, stagni, rogge rimane non sostituibile per la presenza e riproduzione di specie come l’Usignolo di fiume, Cannareccione, Cannaiola comune, Cannaiola verdognola, Martin pescatore, Tarabusino, Gallinella d’acqua, ecc. 

Porciglione © Fabrizio Doria

L’Italia per la propria conformazione territoriale è attraversata dalle principali rotte migratorie per Eurasia ed Africa, ogni anno milioni di esemplari di uccelli ripetono il ciclo delle migrazioni e di frequente i corsi dei fiumi rappresentano dei naturali siti ove sostare  per  rifocillarsi oltreché nidificare.

Quanto rappresentato, come il taglio a bordo dello specchio d’acqua, trinciatura a raso di vegetazione acquatica come Carici, Cannuccia e Canna Comune, Tife, ecc., lo sfangamento di sedimenti di fondale non hanno nessun fondamento nel controllo dello stato dei manufatti ed acclarata bibliografia in merito ha riportato che la crescita della vegetazione  non rappresenta un ostacolo al deflusso delle acque meteoriche. La vegetazione di sponda, di contro, rappresenta un importante elemento per la mitigazione climatica, il mantenimento di umidità d’area, l’assorbimento di inquinanti come fosfati e metalli, il trattenimento dell’acqua e successivo rilascio su ondate di piena, ecc. I fenomeni di piena e riempimento dei corsi d’acqua ed  invasi si verificano dall’autunno in poi,  non troviamo, indi nessuna giustificazione al taglio diffuso e sistematico della vegetazione nel periodo considerato, fermo restando la tutela degli uccelli intenti alla nidificazione cui alla Legge 157/1992 nonché dalla Direttiva 92/43 CEE “Habitat” con relative normative nazionali di recepimento. L’ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel documento trasmesso alla sede nazionale della Lipu, inerente la problematica in argomento, con oggetto: Parere tecnico sui tagli primaverili di vegetazione ripariale, prot. 28907 del 03.05.2019, si esprime in maniera esaustiva, atto trasmesso in allegato.

Alla luce di quanto evidenziato, si richiede ai Vostri Uffici di attivarsi, con richiamo, nei confronti delle Autorità ed Enti interessati, per una gestione dei corsi d’acqua, oculata e rispettosa della Biodiversità.

Cordialmente

Il delegato della Lipu Sezione di Venezia, 

Dr. Gianpaolo Pamio