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Piste ciclabili senza alberi

                                                                                                                                                                                                                                                 Venezia, lì 5 gennaio 2024

Spett.le Ufficio Nuove Infrastrutture
e Sottoservizi Terraferma del Comune di Venezia

Oggetto: LIPU Lega Italiana Protezione Uccelli Sezione di Venezia,  segnalazione di mancata messa a dimora di alberature nell’assetto urbano con pista ciclabile in Mestre – Venezia – Via Ca’ Marcello, criticità.

Spett.le Ufficio,

è giunta a questa Associazione, da parte di un iscritto, la segnalazione, corredata da materiale fotografico, circa delle criticità per la mancanza di alberi nella costruenda pista ciclabile in Mestre – Venezia, Via Ca’ Marcello. Per il tratto interessato, la progettazione non prevede alberature od isole a verde, a tale fine si rileva che la mancanza di alberature sopra descritte, rappresentano dei fattori di rischio ambientale in quanto l’insufficienza di adeguato impianto a verde, sia nelle piste ciclabili che nei marciapiedi nonché parcheggi, alimenta nel periodo estivo la riflettenza solare creando vere e proprie bolle di calore con sbalzi termici fino a 15 gradi, che sovrapponendosi ed amplificandosi in maniera contermine possono alimentare squilibri climatici anche localizzati. Le soluzioni di omettere spazi verdi, anche a filare, oltre a portare dei danneggiamenti in termini economici, quali il disvalore delle aree interessate, ad un maggiore consumo di energia elettrica per il funzionamento dei condizionatori d’aria, sono in contrasto con le indicazioni fornite dal WHO Word Health Organization, (Agenzia Speciale dell’ONU). Viene riportato nel documento interamente reperibile nel sito del WHO (…) lo stile di vita urbano moderno è associato a stress cronico, attività fisica insufficiente, ed esposizione a rischi ambientali antropici. Gli spazi verdi urbani come parchi, parchi giochi, e vegetazione residenziale, possono promuovere la salute mentale fisica e ridurre la malattia e la mortalità dei residenti urbani offrendo rilassamento psicologico e alleviamento dello stress, stimolando la coesione sociale, sostenendo l’attività fisica e riducendo l’esposizione agli inquinanti, rumore e calore eccessivo. Le nuove scoperte mostrano che gli interventi per aumentare o migliorare lo spazio verde urbano possono fornire risultati positivi in termini di salute, sociali e ambientali per tutti i gruppi di popolazione, in particolare tra i gruppi di status socio economico inferiore (..). 

Innumerevoli poi sono i benefici delle alberature in Città solo per citarne alcune dal Documento Verde Urbano redatto dalla LIPU sede Nazionale nel 2016

 (…) Valutazioni economiche

Oltre alla quantificazione dei servizi ecosistemici in termini di benefici svolti dal verde urbano, dagli anni ’90 del secolo scorso si sono affermate anche le valutazioni di tipo economico e monetario, che si sono sviluppate soprattutto negli Stati Uniti (McPherson et al., 1997) per poi approdare anche in Europa (Soares et al., 2011).

Oggi esistono software in grado di determinare il valore economico ed ambientale dei benefici apportati dagli alberi e dalla foresta urbana, nonché i modelli dell’impatto economico derivante dai diversi scenari di gestione, di cui un esempio è il CITYgreen© 5.0 prodotto nel 1996 da American Forests, che lavora in ambiente GIS. Un altro approccio è il modello UFORE (Urban FORest Effects) uno strumento di calcolo sviluppato alla fine degli anni 1990 dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, sempre per descrivere la struttura del verde urbano e stimare gli effetti della vegetazione sull’ambiente (Siena e Buffoni, 2007). Oggi UFORE è stato ulteriormente sviluppato nel software i-Tree per analizzare la foresta urbana e valutarne i benefici.

Citando qualche esempio applicativo, gli alberi e le foreste urbane negli Stati Uniti rimuovono 17,4 milioni di tonnellate di inquinanti atmosferici, prendendo il 2010 come anno di riferimento (range: 9,0-23,2 milioni di tonnellate). Gli effetti positivi sulla salute umana vengono valutati in 6,8 miliardi di dollari (range: 1,5-13,0 miliardi $). Le conseguenze positive sulla salute pubblica includono la prevenzione di oltre 850 morti, di 670.000 casi di sintomi respiratori acuti, di 430.000 attacchi di asma, ma anche di 200.000 giorni di scuola persi (Nowak et al., 2014). A Chicago negli Stati Uniti gli alberi rimuovono gli inquinanti atmosferici, contribuendo a ripulire l’aria per un valore stimato in 9,2 milioni $/anno. Se la copertura arborea venisse incrementata del 10%, oppure se venissero piantati tre alberi per ogni edificio, si risparmierebbero da 50 a 90 $ per unità abitativa di costi energetici per il riscaldamento e la refrigerazione. Questo poiché gli alberi forniscono ombra, riducono la velocità del vento e inducono un abbassamento delle temperature estive. Considerando un lasso di tempo di 30 anni, il valore attuale netto dei servizi forniti dagli alberi è stimato in 402 $ a pianta e corrisponde a quasi tre volte i costi di manutenzione (McPherson et al., 1997). In California i 929.823 alberi lungo le strade rimuovono annualmente 567.748 t di COequivalente a contrastare le emissioni di 120.000 auto, per un valore corrispondente a 2,49 miliardi di $. Il valore annuo di tutti i servizi ecosistemici è di 1,0 miliardi di $, pari a 110,63 $ per albero. Se si considera una spesa gestionale di 19,00 $ albero/anno, per ogni dollaro investito si ricavano benefici per 5,82 $ (McPherson et al., 2016).

A Lisbona è stato applicato il programma i-Tree Stratum per quantificare la struttura e le funzioni degli alberi ed il valore dei servizi forniti. Sono stati censiti 41.247 alberi che insieme producono servizi valutati in 8,4 milioni di $/anno. I costi di manutenzione ammontano a 1,9 milioni di $/anno, quindi per ciascun dollaro investito i residenti ricevono 4,48 $ di vantaggi. Il valore del risparmio energetico (6,16 $/albero), la riduzione della CO2 (0,33 $/albero), la riduzione dell’inquinamento atmosferico (5,40 $/albero) e l’incremento di valore della proprietà immobiliare (145 $/albero), portano ad un beneficio complessivo annuale di 204 $/albero, pari ad un beneficio netto di 159 $/albero (Soares et al., 2011).

A Roma (Attorre et al.,2005) stimano che i 704.720 alberi portano un vantaggio economico alla città, legato alla rimozione dell’inquinamento dall’aria, di € 1.674.942 l’anno (€ 2376/albero) e che gli alberi immagazzinano nella propria biomassa circa 320 mila tonnellate di carbonio, sequestrando circa 2000 tonnellate di carbonio l’anno.

Una valutazione preliminare dei servizi ecosistemici compromessi in conseguenza di una potatura drastica in aree verdi del lungomare è stata effettuata a Livorno, dove è stata calcolata una presenza di alberi compresa tra 2285 e 8185 esemplari. È stato ipotizzato che la potatura abbia asportato circa metà del volume di vegetazione che era presente, portando ad una perdita di servizi ecosistemici compresa in una forbice tra circa 160.000 a oltre 590.000 euro/anno. A questo sarebbero da aggiungere e quantificare le conseguenze negative al paesaggio, al valore immobiliare, la perdita di biodiversità e il danno in termini educativi, considerando che l’operato di un ente pubblico funge da esempio da seguire per la cittadinanza (Ascani et al., 2016).

Il valore di un albero può essere quantificato anche dal punto di vista economico (monetario), considerando il valore estetico e paesaggistico, quello emotivo e per il benessere dei cittadini, quello storico, sociale, ecologico, ed infine educativo. A Bologna è stato fatto un calcolo da Tugnoli (2010, 2012) riguardante alcuni degli esemplari più prestigiosi (Ippocastano, Cedro dell’Atlante, Bagolaro, Frassino, Platano, Leccio, ecc.) e le cifre  sono comprese da un minimo di 3.635 ad un massimo di 27.732 euro. Applicando il metodo C.A.V.A.T. (Capital Asset Value for Amenity Trees) ad alberi monumentali si raggiungono valori economici ornamentali fino a 806.539 euro.(..)

Alla luce di quanto espresso, si richiede di valutare, nel tratto in esame, un impianto di alberature in corso d’opera.

Cordialmente

Il delegato della LIPU di Venezia

Dr. Gianpaolo Pamio

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Guide e manuali Informazioni Pubblica amministrazione

Lettera alle amministrazioni comunali: edilizia conservativa per la tutela delle rondini e delle specie affini

Venezia, lì 19 ottobre 2023

Alla Città Metropolitana di Venezia, con preghiera di invio agli Illustrissimi Sindaci della Provincia di Treviso e della Città Metropolitana di Venezia
PEC: protocollo.cittametropolitana.ve@pecveneto.it

Oggetto: Lettera alle amministrazioni comunali. Adozione di criteri e strumenti di edilizia conservativa per la tutela delle rondini e specie affini. 

Spett.le Ufficio in indirizzo, con preghiera di trasmissione ai sindaci della Provincia di Venezia,

i delegati delle sezioni Lipu in calce firmatari registrano ogni primavera, e comunque nell’arco del periodo di nidificazione (da fine febbraio ad agosto), diversi episodi che vedono interventi di restauro, ristrutturazione e/o demolizione di edifici, sulle cui facciate e sui cui tetti sono presenti nidi di rondine (Hirundo rustica), balestruccio (Delichon urbicum),  rondine comune (Apus apus), passera d’Italia (Passer italiae) e altre specie che in tali siti costruiscono i loro nidi.

Le specie anzidette si trovano in uno stato di conservazione precario, con trend di popolazione negativo. Tra le varie cause di questo declino vi sono tutti quegli interventi edilizi che non tengono conto della conservazione delle specie.

Solo a titolo di esempio, si riportano casi di demolizione e ricostruzione di edifici con distruzione completa dei nidi in pieno periodo riproduttivo (a tale riguardo, si riportano qui alcuni articoli pubblicati dalla stampa locale: //www.ilgazzettino.it/nordest/treviso/rondini_nido_distrutto_colonia_oipa_treviso-6732948.html?refresh_ce, https://www.trevisotoday.it/attualita/paese-demolizione-casa-rondoni-4-giugno-2022.htmlhttps://www.oggitreviso.it/casier-salvati-da-una-casa-demolizione-nidi-con-piccoli-di-balestruccio-au5197-310712); oppure ristrutturazione di vecchi edifici con costruzione di nuove pareti completamente lisce e prive di intonaco aggrappante, adatto all’innesto dei nidi; oppure ancora, restauro di vecchi edifici con chiusura delle originarie aperture sulle facciate e ancora, posa di tegole con aperture dallo spazio insufficiente per l’entrata/uscita e costruzione del nido per i passeri. 

Rondine, Hirundo rustica © Gianpaolo Pamio

E’ opportuno qui ricordare che i nidi degli uccelli sono tutelati da normativa vigente secondo quanto previsto dall’articolo 21, comma 1, lettera o), della Legge n. 157 del 11 febbraio 1992, nonché dall’articolo 635 del codice penale. E’ altresì indispensabile richiamare l’attenzione sulla Direttiva CE n. 43/1992, cosiddetta “Direttiva Habitat”, sulla Direttiva CE n. 147/2009, cosiddetta “Direttiva Uccelli”, e sulle Convenzioni internazionali (Convenzione di Bonn e Convenzione di Berna).

Al fine di evitare ulteriori insorgenze di potenziali conflitti tra le esigenze di conservazione della biodiversità – esigenze sempre più pressanti e inderogabili, data l’assodata, attuale e scientifica acquisizione dello stato di crisi della biodiversità su scala globale e locale – e gli interessi dei privati, si ritiene fondamentale che gli strumenti normativi e tecnici a disposizione della pubblica amministrazione (regolamenti edilizi, ordinanze, delibere, ecc.)  siano integrati con criteri e regole che prendano concretamente ed efficacemente in considerazione i tempi di nidificazione e le esigenze biologiche delle specie in questione. Le modalità ed i tempi di intervento, l’uso di intonaci rugosi, che creano idonee superfici aggrappanti, e di coppi con appropriate caratteristiche geometriche, l’applicazione di misure compensative quali i nidi artificiali sono solo alcuni metodi corretti che qui si suggeriscono.

Fondamentale, altresì, è l’integrazione di norme che prevedano la vigilanza e il rispetto degli stessi attraverso adeguato sistema sanzionatorio.

Si allega alla presente la “Delibera salvarondini e regolamenti comunali”, proposta da Lipu e già adottata da varie amministrazioni comunali in tutta Italia, come spunto per l’adozione degli strumenti suddetti.

Si evidenzia che il 27 ottobre p.v. si terrà a cura della Lipu – Agrofauna un seminario on – line ove si parlerà anche di questo.

Sicuri di un Vostro cortese riscontro, si resta a disposizione per ogni necessità.   

Distinti saluti.

Il delegato di Lipu Treviso
Dr. Enrico Pavan

Il delegato di Lipu Venezia OdV
Dr. Gianpaolo Pamio

Il delegato di Lipu Vittorio Veneto
Dr. Roberto Guglielmi

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Parco del Sile: Stagno interrato durante il periodo di riproduzione di rettili e anfibi

Venezia, li 27 giugno 2023

All’Ente Parco del Sile
segreteria.parcosile.tv@pecveneto.it

Alla Regione Veneto
Genio Civile competente per le aree di Venezia e Treviso
geniocivileve@pec.regione.veneto.it
geniociviletv@pec.regione.veneto.it

Al Gruppo Carabinieri Forestali di Treviso
Ftv43675@pec.carabinieri.it

Alla Regione Veneto
Ufficio Tutela del Territorio e Biodiversità
turismo@pec.regione.veneto.it

Al Comune di Roncade
roncade@comune.roncade.legalmail.it

Al Comune di Casale sul Sile
comune.casalesulsile.tv@pecveneto.it

Al Comune di Quarto d’Altino
comune.quartodaltino.ve@pecveneto.it

e, p.c.

Alla Prefettura di Treviso
protocollo.preftv@pec.interno.it

Alla Prefettura di Venezia
protocollo.prefve@pec.interno.it

Oggetto: Lipu Lega Italiana Protezione Uccelli ODV, Sezioni di Venezia e Treviso, Fiume Sile, segnalazione di interramento e chiusura di una roggia impiegata per irrigazione, in periodo di riproduzione fauna selvatica particolarmente tutelata.

Spett.li Enti in indirizzo,

a seguito di puntuale segnalazione da parte di un richiedente che indirizzava l’istanza di una verifica ad entrambe le sezioni della Lipu, quella di Treviso e quella di Venezia, si accertava che lungo l’asta del fiume Sile, area di parco regionale, nella giornata del 22 giugno u.s. ignoti, in prossimità dell’area agricola corrispondente al civico nr. (omissis) in Roncade, avevano provveduto al trasporto ed al contestuale scarico di un ingente  quantitativo di terra dentro una roggia perfettamente naturalizzata con piante del tipo Ninfea (Nymphaea alba), Nannufero (Nuphar lutea), Carici (Carex), Cannuccia di palude (Phragmites australis), e adibita all’irrigazione agricola.

Nella giornata successiva si contattava la locale stazione dei Carabinieri Forestali al fine di richiedere nell’immediatezza una verifica per non compromettere irrimediabilmente il sito in oggetto.

Nell’area indicata, personale della Lipu aveva censito in passato la presenza di esemplari di Natrice dal collare (Natrix natrix) e Tartaruga palustre europea (Emys orbicularis), in questo periodo entrambe in piena fase riproduttiva, nonché specie particolarmente protette in quanto la Tartaruga palustre europea è inserita nell’Allegato II della Direttiva Habitat 92/43 e nell’Allegato II della Convenzione di Berna del 19.09.1979, e risulta tra le specie in pericolo (EN) secondo l’IUCN. All’uopo si richiama un estratto della causa C -340/10 del 15 marzo 2012, Commissione Europea contro la Repubblica di Cipro, (…) L’articolo 12 paragrafo 1 della Direttiva Habitat 92/43, relativa alla conservazione degli Habitat  naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatica, come modificata dalla Direttiva 2006/105, impone agli Stati membri   l’adozione delle misure necessarie per istituire un regime di rigorosa  tutela delle specie animali cui all’allegato IV, punto a) della medesima Direttiva, che deve consentire di evitare effettivamente  qualsiasi forma di cattura o uccisione deliberata di esemplari di tali specie nell’ambiente naturale, la perturbazione deliberata di dette specie segnatamente durante il periodo di riproduzione, di allevamento, di ibernazione e di migrazione, al distruzione o la raccolta deliberata della uova nell’ambiente naturale nonché il deterioramento o la distruzione dei siti di riproduzione o delle aree di riposo di dette specie (…)

La Natrice dal collare risulta protetta in base alla sopra citata Convenzione di Berna del 19.09.1979 (Allegato III).

Preso atto dell’importanza del fiume Sile come corridoio ecologico su area vasta, come riportato negli strumenti di pianificazione territoriale vigenti. 

Considerata la rilevanza per la regione biogeografica continentale, confermata dall’istituzione dei siti Natura 2000 ZPS IT3240019 “Fiume Sile: Sile Morto e ansa a S. Michele Vecchio” e SIC IT3240031 “Fiume Sile da Treviso Est a San Michele Vecchio”;

Vista l’importanza degli ambiti fluviali a valle dei suddetti siti, in particolare per alcune specie ornitiche, di rettili e di anfibi, legate alla vegetazione di ripa e all’integrità ecosistemica delle sponde ed il ruolo – per quanto attiene le connessioni ecologiche – che detti tratti fluviali rivestono per il collegamento ecologico funzionale tra i già citati siti Natura 2000 e quelli posti più a valle (vedasi ZSC e ZPS gravitanti nell’ambito lagunare veneziano);

Considerato che anche alcuni habitat di interesse comunitario (acquatici) possono assolvere il ruolo di habitat di specie per svariati taxa afferenti alla fauna ittica e ad invertebrati alla base della catena alimentare dei corsi d’acqua di risorgiva, di rogge, bassure, prati umidi ed alluvionali;

Lipu, Lega Italiana Protezione Uccelli, in quanto associazione ambientalista riconosciuta a livello ministeriale, consapevole del ruolo e delle singole deleghe degli Enti in indirizzo per quanto attiene la conservazione del patrimonio naturalistico del fiume Sile, in particolare nelle aree ricomprese in Natura 2000 e in quelle esterne, ma che contribuiscono a mantenere le connessioni ecologiche con i siti Natura 2000 posti a valle, 

                                                        CHIEDE

a codesti Enti di conoscere l’iter amministrativo di rilascio di tali autorizzazioni per il compimento dell’interramento, con i relativi lassi temporali e relativi cronoprogrammi per l’esecuzione dei lavori, nonché, come si evince dal colore della terra – vedasi foto in allegato – alquanto scura, un accertamento su quanto scaricato. 

Cordialmente

Il delegato Sezione di Venezia
Dott. Gianpaolo Pamio

Il delegato Sezione di Treviso
Dott. Enrico Pavan

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Bosco di Carpenedo: Nota della Soprintendenza

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Lido di Malamocco: distrutto un nido di Balestruccio

Venezia, li  5 giugno 2023

Spett.le Polizia Metropolitana della Provincia di Venezia                                                      

Oggetto: Lipu BirdLife Italia, Sezione di Venezia, segnalazione distruzione deliberata di nido di Balestruccio Delichon urbicum, occupato, in località Venezia – Lido Malamocco.

Spett.le Ufficio,

è stato segnalato a questa Associazione da parte di un residente in Lido di Venezia – Malamocco, la distruzione ad opera di ignoti di un nido di Balestruccio Delichon urbicum, occupato con delle uova all’interno. Detto nido era posizionato come si evince dalla fotografia trasmessa nello stipite della porta d’ingresso di casa, viene riportato dal richiedente che l’abitazione si trova al piano terra su una calle e la porta in questione da accesso solo al residente. Vista la gravità del caso, questa Associazione richiede al vostro Ufficio di attivarsi ed di effettuare tutti gli accertamenti del caso al fine di risalire all’autore di tale fatto.

Si rammenta che tale specie è minacciata di estinzione in tutto il territorio nazionale, ed è particolarmente protetta dalla vigente normativa. Le Rondini e Balestrucci sono tutelate a livello europeo dalla Convenzione di Bonn e dalla Convenzione di Berna ratificata in Italia con la Legge n° 503 del 05.08.1981 ed espressamente salvaguardate in Italia dalla Legge n° 157 del 11.02.1992, legge per la Protezione  della Fauna Selvatica. Nonché la distruzione od il danneggiamento del nido di queste specie comporta di incorrere nella fattispecie prevista dagli art.  635 C.P.  e  544 C.P. bis e ter.

 Cordiali saluti

                                                     Il delegato Lipu Sez. di Venezia

                                                              Dr. Gianpaolo Pamio

P.S.: Richiedente

(….)

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Mestre: lavori sulle sponde dell’Osellino in periodo di nidificazione

                                      Venezia, li  31 maggio  2023

Spett.le Regione Veneto Direzione Ambiente
Indirizzo pec: ambiente@pec.regione.veneto.it

Spett.le  Direzione Adg Fears – U.O. Bonifica ed Irrigazione
Indirizzo pec: adgfeasr@pec.regione.veneto.it

Spett.le Unità Organizzativa per il Genio Civile della Regione Veneto, competente per Venezia
Indirizzo pec: genio civile@pec.regione.veneto.it

e, p.c.

Spett.li Carabinieri Forestali di Venezia 
Indirizzo pec fve43681@pec.carabinieri.ii

Oggetto: Lipu, Sezione di Venezia, Canale Osellino, rifacimento sponde in periodo di nidificazione, taglio vegetazione riparia, criticità.                                                                                                                  

Spett.li in indirizzo, e per le rispettive competenze,

è giunta a questa Associazione, poi verificata come veritiera e fondata, la segnalazione di importanti lavori di manutenzione e di ripristino  argini del Canale Osellino in Mestre – Venezia.

Dei volontari della Sezione si sono portati sul posto ed hanno accertato l’effettivo svolgimento dei lavori, veniva riferito dal richiedente, attesi da diversi anni, stante lo stato delle sponde compromesse principalmente dal moto ondoso prodotto dai natanti in transito.

Veniva accertata, lato Mestre,  la presenza di 8 nidi di Gruccione Merops apiaster, nonché nella parte in direzione della foce del canale, nella Laguna di Venezia, località Tessera,  è stata appurata, visto il fitto canneto, la presenza del Cannareccione Acrocephalus arundinaceus, di Airone bianco maggiore Ardea alba, di Gallinella d’acqua Gallinula chloropus, Usignolo di fiume Cettia cetti, Cannaiola comune Acrocephalus scirpaceus, Martin Pescatore Alcedo atthis, Garzetta Egretta garzetta,ed altre specie. 

Gruccione nel nido © G. Lucchetti

Si rammenta che durante il periodo di nidificazione tutta fauna ornitica è tutelata dalla Legge 157 del 1992 nonché la distruzione dei nidi rimane una fattispecie sanzionatoria prevista dall’art. art. 544 bis e ter del Codice Penale. Le specie in oggetto sono tutelate dalla Direttiva Uccelli nr. 79/409/CE, nonché dalla Convenzione di Berna, Allegato III. 

Il sito in oggetto è  contermine alla Laguna di Venezia, inserito nella Rete Natura 2000 SIC – ZPS, codice IT 3250031, ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE del 21.05.1992, art. 6,  si richiede se sia stata effettuata Valutazione di Incidenza Ambientale e quali siano le misure di compensazione e mitigazione adottate.

Gruccione © G. Lucchetti

Per quanto riguarda lo sfalcio della vegetazione riparia, si riconferma il periodo inopportuno per tali lavori in quanto  come dettagliato dal parere tecnico dell’ISPRA prodotto in data 03.05.2019, cui alla pag. 2 leggiamo: (…) Si conferma che nei mesi primaverili ed in particolare da marzo a luglio le sponde dei corsi d’acqua rivestono un ruolo fondamentale per le riproduzione della fauna selvatica. Alberi, arbusti e zone inerbite prossime agli alvei sono la sede elettiva per la nidificazione di molte specie ornitiche strettamente legate all’ecosistema ripario, le quali non avrebbero modo di insediarsi altrove se le locali condizioni ambientali venissero alterate. Sussiste poi un secondo motivo di importanza di questi ambienti, che è quello di consentire la nidificazione di specie più generaliste (…) in vaste zone interessate da coltivazioni intensive, sulle quali gli unici elementi boschivi esistenti sono rappresentati dalle fasce ripariali (…)

In considerazione di quanto evidenziato, nell’immediatezza, al fine di non compromettere irrimediabilmente il buon fine del processo riproduttivo nonché di non perturbare l’habitat con danni alle specie in esame, si richiede di eseguire i suddetti lavori esclusivamente al termine del periodo di nidificazione.

Cordialmente

                                 Il delegato della Lipu Sez. di Venezia, 

                                                                       Dr. Gianpaolo Pamio

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Mestre: Taglio vegetazione in periodo di nidificazione in Via Vallenari

Spett.le Ufficio Ambiente del Comune di Venezia

                                      Venezia, li 30 maggio  2023

Oggetto: Lipu, sezione di Venezia, segnalazione di abbattimento alberature e vegetazione arbustiva  in periodo di nidificazione.

Spett.le Ufficio, 

sono giunte  a questa Associazione due segnalazioni da parte della cittadinanza in merito all’abbattimento  una serie di alberature spontanee e vegetazione arbustiva in località Venezia –  Mestre Via Vallenari. Sul posto, volontari Lipu hanno preso contatti con un richiedente, che evidenziava l’esecuzione di opere relative alla costruzione di una pista ciclabile. Veniva segnalato con dovizia di particolari da parte del residente, che nel sito nidifica il Picchio verde, il Picchio rosso maggiore, la Capinera, la Cinciallegra, il Merlo, ed altri piccoli uccelli. L’accertamento sul posto, circa al presenza di nidi non è stato possibile in quanto la vegetazione era stata completamente asportata, nell’area in precedenza rinaturalizzata, da quanto si è potuto notare, circa la vegetazione residua, è presumibile ritenere la sussistenza di quanto riferito dal richiedente.

Al fine di preservare, anche per un principio di cautela, gli uccelli in nidificazione si richiede di far sospendere ulteriori attività che portano nocumento e turbativa alla fauna selvatica, all’uopo si richiama quanto trasmesso dal presidente della Lipu all’ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani.

“Divieto di effettuare, in ambito urbano e periurbano, abbattimenti e potature tra il 1° di marzo e il 30 agosto, ossia durante il periodo di riproduzione degli uccelli. Ed evitare, tutto l’anno, potature drastiche, limitandosi a interventi motivati, selettivi e mirati al rispetto del mantenimento vitale delle piante.

L’appello è contenuto in una lettera inviata oggi dalla Lipu-BirdLife Italia al presidente dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) Antonio De Caro, in vista dell’inizio, tra poco più di un mese, della stagione riproduttiva degli uccelli selvatici che spesso coincide con l’avvio di lavori di abbattimenti e potature drastiche di alberi, siepi e altra vegetazione, in parchi, giardini e altre aree verdi urbane, così come lungo i corsi d’acqua e negli ambienti agricoli vicino alle città.

“Tali interventi – scrive nella lettera Aldo Verner, presidente della Lipu – oltre a causare il danneggiamento e la destabilizzazione delle piante, incidendo negativamente sull’erogazione dei servizi ecosistemici e del connesso capitale naturale, distruggono direttamente i nidi dell’avifauna, la cui gran parte è difficilmente rilevabile anche da ornitologi esperti, poiché molti nidi sono piccoli, abilmente nascosti nella vegetazione, oppure allestiti dentro strette cavità del tronco e delle branche”.

Una raccomandazione, quella di evitare tagli ad alberi e siepi durante il periodo riproduttivo, ribadita anche dall’Ispra con un parere espresso nell’ottobre 2021. Così come assumono rilevanza in questa direzione i contenuti del Decreto del ministero della Transizione ecologica del 10 marzo 2020 sui criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico (Cam), che impongono il rispetto della fauna, soprattutto nei parchi suburbani e nelle aree a forte valenza ambientale, e una manutenzione del patrimonio arboreo e arbustivo garantito da personale competente e in periodi che non arrechino danni alla pianta e disturbo alla fauna.

“Alla luce di tutto questo, considerate la rilevanza della materia e le stesse previsioni della nuova Strategia europea sulla Biodiversità 2020-30, i cui obiettivi specifici e generali in vari casi rimandano, direttamente o indirettamente al tema – conclude Aldo Verner nella lettera al presidente dell’Anci – siamo a domandare un Suo intervento sulla vasta comunità dell’Anci, con la richiesta di rispettare le norme per la tutela della biodiversità, specialmente garantendo l’attività riproduttiva dell’avifauna, e di una corretta gestione del verde urbano”.

Si rammenta che la distruzione dei nidi di uccelli è una pratica vietata come previsto dal dettame normativo della Legge 11 febbraio 1992 nr. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” nonché sanzionata dall’art. 544 bis del Codice Penale

Cordialmente

                                               Il delegato della Lipu Sezione di Venezia

                                                             Dr. Gianpaolo Pamio

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Burano: abbattuto un nido di rondine su un imbarcadero

Spett.le ACTV S.p.A. Venezia
avm@avmspa.it

e, p.c.

Spett.le Ufficio Ambiente Comune di Venezia
tutela.animali@comune.venezia.it

Oggetto: Lipu BirdLife Italia, Sezione di Venezia, www.lipuvenezia.it, segnalazione in merito ad azioni di danneggiamento  nido  occupato da  Rondine Hirundo rustica, presso l’imbarcadero della linea pubblica di navigazione in Burano – Mazzorbo (Venezia).

Spett.le ACTV S.p.A.,

è giunta a questa Associazione la richiesta di intervento per la distruzione di un nido di Rondine Hirundo rustica con uova all’interno e con l’allontanamento di un esemplare intento alla cova. Il fatto è successo entro un imbarcadero ACTV della linea Murano – Mazzorbo.  A tal fine si rammenta che tale specie minacciata di estinzione in tutto il territorio nazionale, è particolarmente protetta dalla vigente normativa. Le rondini sono tutelate a livello europeo dalla Convenzione di Bonn e dalla Convenzione di Berna ratificata in Italia con la Legge n° 503 del 05.08.1981 ed espressamente tutelate in Italia dalla Legge n° 157 del 11.02.1992, legge per la Protezione  della Fauna Selvatica. 

Da un primo accertamento, viene riferito, le motivazioni che hanno portato a tanto, sono degli asseriti imbrattamenti e danneggiamenti procurati dagli escrementi, questo può essere ovviato con l’apposizione di una tavoletta di legno sotto tale nido. Questa specie di uccelli è particolarmente utile in quanto è un grande insettivoro. Alla luce di quanto segnalato, si richiede un intervento delle ss.vv. al fine di risalire agli autori di questo ennesimo e reiterato grave episodio. Qui si riporta la richiesta inoltrata a questa Associazione da una socia, con data 14 maggio 2023: (…) Buongiorno, volevo fare presente che presso l’isola di Mazzorbo, (Burano – Venezia), c’è un imbarcadero del vaporetto actv. Già l’anno scorso delle rondini avevano fatto il nido e dopo che erano andate via il nido era stato distrutto. Quest’anno le rondini erano tornate e avevano rifatto il nido e deposto le uova, questa mattina noto che il nido non c’è più, è stato distrutto e con lui anche le uova. (…)

Distinti saluti

Il delegato Lipu Sezione di Venezia

                                                                         Dr. Gianpaolo Pamio

Edit: Comunicazione del Comune di Venezia rispetto all’istanza presentata

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Notizie dal territorio Pubblica amministrazione

Jesolo: taglio vegetazione durante il periodo di nidificazione dei cigni

Venezia, li 18 maggio 2023

Spett.le Comune di Jesolo all’indirizzourp@comune.jesolo.ve.it

Spett.le Genio Civile di Venezia all’indirizzo geniocivileve@regione.veneto.it

Oggetto: Lipu, Sezione di Venezia, Jesolo (Venezia) taglio vegetazione nei canali in periodo di nidificazione.                                                                                                                 

Spett.li in indirizzo, per le rispettive competenze,

e’ giunta a codesta Associazione una segnalazione da parte di un socio indicante siano stati compiuti degli sfalci in periodo di nidificazione in località Jesolo (Venezia) prossimità  Via Moriglione civico nr. 12. Le conseguenze riportate dall’interessato, hanno corrisposto all’abbandono della nidiata da parte di una coppia di Cigno reale  Cygnus olor. Si ribadisce, come ampiamente acclarato, che il periodo in esame è  inopportuno per tali lavori in quanto  come dettagliato dal parere tecnico dell’ISPRA prodotto in data 03.05.2019 trasmesso in allegato, cui alla pag. 2 leggiamo: (…) Si conferma che nei mesi primaverili ed in particolare da marzo a luglio le sponde dei corsi d’acqua rivestono un ruolo fondamentale per le riproduzione della fauna selvatica. Alberi, arbusti e zone inerbite prossime agli alvei sono la sede elettiva per la nidificazione di molte specie ornitiche strettamente legate all’ecosistema ripario, le quali non avrebbero modo di insediarsi altrove se le locali condizioni ambientali venissero alterate. Sussiste poi un secondo motivo di importanza di questi ambienti, che è quello di consentire la nidificazione di specie più generaliste (…) in vaste zone interessate da coltivazioni intensive, sulle quali gli unici elementi boschivi esistenti sono rappresentati dalle fasce ripariali (…)

Più generalmente la protezione e la riqualificazione degli habitat fluviali, con interventi che consentano ai corsi d’acqua di ricostituire il loro stato morfologico naturale, contribuiscono a mantenere la biodiversità, sostengono  l’equilibrio dell’ecosistema fiume – canale e, soprattutto, predispongono il corso d’acqua a rispondere in modo più resiliente alle crisi sia di apporto idrico che a fenomeni di inquinamento estemporanei, senza compromettere la sicurezza idraulica ed il regolare deflusso delle acque. Quanto in maniera esaustiva, richiamato dalla normativa comunitaria recepita a livello nazionale, sulle acque 2000/60/CE, alluvioni 2007/60/CE e, parallelamente, la direttiva habitat 92/43/CEE e la direttiva uccelli 2009/147/CE. 

Nelle aree in oggetto sono presenti specie di: Folaga (Fulica Linnaeus) Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus), Airone cenerino (Ardea cinerea), Garzetta (Egretta garzetta),  Airone bianco maggiore (Ardea alba), Ballerina bianca (Motacilla alba),  Ballerina gialla (Motacilla cinerea), Martin Pescatore (Alcedo atthis), ecc. 

Allego il testo prodotto dall’istante, all’indirizzo della Sezione Lipu di Venezia trasmesso in data 12.05.2023: “(…) Buonasera, volevo segnalare a Jesolo un nido abbandonato di cigni, sembrerebbe a causa dello sfalcio dell’erba dell’argine del canale – dove avevano nidificato e stavano covando 3 uova –  a opera degli addetti comunali. Il nido era ben visibile e fino al mattino dello sfalcio i cigni stavano costantemente covando le uova. Dopo lo sfalcio i  cigni sono spariti, lasciando là le uova. Non è possibile segnalare la cosa all’amministrazione comunale e sensibilizzare gli addetti, affinchè in futuro stiano più attenti, perché certi episodi non succedano più? Sono davvero dispiaciuto dell’episodio. Foto in allegato (…)”

Cordialmente

                                             Il delegato della Lipu Sezione di Venezia, 

                               Dr. Gianpaolo Pamio

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Notizie dal territorio Pubblica amministrazione

Mestre: potature alberature in periodo vegetativo al Parco Bissuola. La LIPU chiede la tutela delle orchidee

                                      Venezia, li 22 aprile 2023

                                   Spett.le Ufficio Verde Pubblico del Comune di Venezia

Oggetto: Lipu Lega Italiana Protezione Uccelli, Sezione di Venezia, segnalazione di da parte di cittadini circa criticità nella gestione del Verde nel Parco Pubblico Alfredo Albanese nella Municipalità Carpenedo – Bissuola. Trattasi di potature su alberature in pieno periodo vegetativo e taglio prati ove risultano presenti specie di Orchidee tutelate dalla vigente normativa.

Spett.le Ufficio,

sono giunte  a questa Associazione delle segnalazioni circa alcune criticità inerenti la trattazione del Verde nel Parco Alfredo Albanese in Venezia Carpenedo – Bissuola, venivano segnalate esecuzioni di potature in piena fase vegetativa dei Pioppi cipressini presenti nei viali.

Si evidenzia da ampia ed acclarata bibliografia, come l’esecuzione di tale attività  espone l’albero oggetto di potatura a patologie fungine che possono portare a seccume e necrosi postume con la morte dell’albero stesso.

All’uopo si richiama quanto previsto dal Regolamento Comunale per la Tutela e la Promozione del Verde in Città, approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 111 del 21.07.2003 e successive modificazioni, che recita all’art. 14.4 “La potatura viene programmata con adeguato anticipo, nel rispetto dei cicli biologici e di sviluppo delle alberature. Viene definita straordinaria nei casi in cui si manifestino situazioni non prevedibili tali da creare scompensi strutturali alla pianta stessa, con conseguente pericolo di incolumità pubblica. In entrambi i casi quando si deve eseguire una potatura occorre agire tenendo presente che:

a) la riduzione della superficie fogliare si traduce in una minore disponibilità di nutrienti per le radici e le altre parti dell’albero;

b) l’esposizione frequente della corteccia dei rami più interni alla luce diretta del sole può provocarne il surriscaldamento e conseguente indebolimento strutturale;

c) il taglio dei rami si traduce in una successiva abbondante produzione di germogli inseriti debolmente, che con il tempo possono diventare pericolosi;

d) il legno dei monconi dopo il taglio risulta vulnerabile all’attacco degli insetti e dei funghi patogeni (…)”

Nonché lo stesso Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico, nelle “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile” MATTM 2017, alla pag. 41 nel paragrafo 4.2.2. La potatura  recita: “Tempistica, periodo, intensità dell’intervento dovranno essere contestualizzati alle caratteristiche stazionali e vegetazionali”.

Cephalanthera Damasonium, Orchidea © Bruno Zavattin

Per quanto segnalato si richiede l’interruzione delle pratiche di potatura ed il richiamo al rispetto del suddetto Regolamento Comunale per la Tutela e la Promozione del Verde in Città.

Si rammenta inoltre che le esecuzioni delle potature non dovrebbero venire eseguite, per un principio di precauzione, in quanto la primavera e l’estate sono periodo di nidificazione per le specie di uccelli, così come stabilito dalla normativa vigente la L. 157 del 1992. 

Si richiama quanto trasmesso dal presidente della Lipu all ‘ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani.

“Divieto di effettuare, in ambito urbano e periurbano, abbattimenti e potature tra il 1° di marzo e il 30 agosto, ossia durante il periodo di riproduzione degli uccelli. Ed evitare, tutto l’anno, potature drastiche, limitandosi a interventi motivati, selettivi e mirati al rispetto del mantenimento vitale delle piante.

L’appello è contenuto in una lettera inviata oggi dalla Lipu-BirdLife Italia al presidente dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) Antonio De Caro, in vista dell’inizio, tra poco più di un mese, della stagione riproduttiva degli uccelli selvatici che spesso coincide con l’avvio di lavori di abbattimenti e potature drastiche di alberi, siepi e altra vegetazione, in parchi, giardini e altre aree verdi urbane, così come lungo i corsi d’acqua e negli ambienti agricoli vicino alle città.

“Tali interventi – scrive nella lettera Aldo Verner, presidente della Lipu – oltre a causare il danneggiamento e la destabilizzazione delle piante, incidendo negativamente sull’erogazione dei servizi ecosistemici e del connesso capitale naturale, distruggono direttamente i nidi dell’avifauna, la cui gran parte è difficilmente rilevabile anche da ornitologi esperti, poiché molti nidi sono piccoli, abilmente nascosti nella vegetazione, oppure allestiti dentro strette cavità del tronco e delle branche”.

Veniva segnalata una seconda criticità, in merito allo sfalcio sistematico dei prati, nell’area a Nord del Parco, nel sottobosco fresco ed umido, lato Via Rielta, nei pressi dell’Arena per spettacoli, strutturata in metallo zincato, sono state censite delle specie di Orchidea spontanea. La Cephalanthera damasonium e la Ophrys apifera, la foritura avviene a maggio, indi al fine di preservarne l’integrità,  lo sfalcio dovrebbe avvenire da fine giugno. Queste specie sono soggette a tutela integrale a seguito del recepimento della Convenzione di Washington del 1975 ed attraverso il recepimento con la Legge 150 del 7 febbraio 1992.

Cordialmente

                                                        Il delegato della Lipu Sez. Venezia

                                                                   Dr. Gianpaolo Pamio