

Venezia, settembre 2021
La scrivente Associazione, trae delle considerazioni a seguito i giorni di preapertura della stagione venatoria prevista nel Calendario 2021 – 2022 per la Regione Veneto. I giorni considerati sono il 1 – 2 – 4 – 5 e 6 settembre specificatamente per le specie di Cornacchia nera, Cornacchia grigia, Ghiandaia, Merlo, Gazza e Colombaccio. L’apertura ordinaria della caccia avviene come previsto dalla vigente normativa statale la terza domenica di settembre, quest’ anno coincide con il giorno 19. Nel territorio veneziano sono molte le richieste di intervento e di lamentale dei cittadini giunte ai telefoni cellulari dei volontari LIPU. Alcuni erano addirittura increduli si potesse sparare con tanta intensità, nei primi due giorni in certe zone si è sparato ininterrottamente dall’alba al tramonto, spaventando ed intimorendo i cittadini che erano all’aria aperta a piedi od in bicicletta. Sono anche arrivate notizie che non si sono rispettati i giorni di preapertura, e si è sparato anche in altri giorni non consentiti. La pratica della caccia in preapertura anche solo nei confronti di specie che non rappresentano criticità numeriche, se non il fatto che molti esemplari sono giovani od addirittura appena usciti dal nido, rimane un forte elemento di disturbo per tutte le specie, valutando anche possono essere colpite accidentalmente. Il territorio della penisola italiana si presta per vocazione morfologica all’accoglimento ed al transito di centinaia di specie di uccelli, trovandosi in piena rotta migratoria dal Nord Europa al Sud Mediterraneo, Africa e Medio Oriente e viceversa. La caccia di pre apertura va ad incidere sul patrimonio aviario in migrazione in maniera significativa, anche su specie particolarmente protette, uccelli già stremati dalla sottrazione di habitat, incendi, alluvioni, da corridoi sicuri sempre più ridotti, da estremi climatici come trombe d’aria, che possono distruggere migliaia di esemplari in volo in pochi minuti, a questo si aggiunge un’azione di disturbo a terra: al punto che gli esemplari non possono riposare od alimentarsi in tranquillità. Nelle migrazioni di migliaia di chilometri verso il sito di svernamento, l’insufficiente forma fisica, sovente porta alla morte dell’esemplare. Per i motivi su elencati l’ISPRA l’Istituto Superiore di Protezione e la Ricerca Ambientale nel parere obbligatorio, ma non vincolante, richiesto nella stesura dei Calendari Venatori come previsto dall’art. 18 comma 4 Legge 157- 1992 si esprime negativamente nell’esecuzione di questa pratica.
Nei Piani Faunistici Venatori non vengono considerati i cosiddetti “effetti collaterali”: dati di BirdLife International e dell’IUCN Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, designano inconfutabilmente uno scenario per un prossimo rischio rarefazione e successivamente estinzione per molte specie di uccelli.
Il delegato della Sezione LIPU di Venezia
Dr. Gianpaolo PAMIO
Le due area lagunari come modelli di convivenza tra uomo e natura: le attività gestionali che uniscono la tutela ambientale alla presenza sostenibile di fruitori e scuole
Venezia, 29 luglio 2021 – Il regalo più bello per i 35 anni dalla sua istituzione. A riceverlo è l’Oasi di protezione di Ca’ Roman grazie a un accordo fino al 2022 tra Comune di Venezia e Lipu OdV all’interno del quale, grazie al contributo economico stanziato del Comune, sarà possibile svolgere le attività gestionali dell’area protetta. Con la ‘ciliegina’ dell’aggiunta dell’area di San Nicolò, anch’essa Oasi di protezione e tutte e due (insieme agli Alberoni) parte del sito di rete Natura 2000 “Lido di Venezia: biotopi litoranei”.
Nei prossimi 12 mesi, dunque, sono previste la programmazione e lo svolgimento di attività gestionali per la conservazione di habitat e specie, la tutela degli aspetti naturalistici del sito e, inoltre, le iniziative di educazione e di sensibilizzazione ambientale nonché la promozione e valorizzazione dell’area, attraverso una fruizione attenta da parte dei visitatori, dai bambini delle scuole agli appassionati di natura.
Definizioni importanti e nomi risonanti per due aree, Ca’ Roman e San Nicolò, che sono da sempre ben conosciute e apprezzate dai veneziani, anche per le tante specie di fauna e di flora che ancora resistono e vivono tra le dune e la battigia. Aree per le quali volontari e birdwatchers della Lipu di Venezia proposero al Comune di Venezia (e all’epoca anche alla Provincia di Venezia) l’istituzione dell’Oasi di protezione, per proteggere le specie di uccelli presenti, come fratini, fraticelli, beccacce di mare, assioli, succiacapre e tutelare habitat ed ecosistemi preziosi, ormai sempre più rari nell’Alto Adriatico.
A San Nicolò, grazie alla delimitazione delle aree di nidificazione e all’attività gestionale svolta dai collaboratori e volontari della Lipu nonché alla sensibilizzazione della popolazione, sono ancora presenti con popolazioni nidificanti significative a livello regionale e nazionale: il fraticello (36 coppie quest’anno), il fratino (12 coppie) e la beccaccia di mare (2 coppie).
A Ca’ Roman, invece, 6 coppie di succiacapre e 3 di assiolo si sono riprodotte nel bosco e ai margini delle praterie aride a tortulo-scabioseto (un’associazione di vegetali endemica dell’alto Adriatico, sempre vigilata dallo staff della Lipu).
Ca’ Roman è un piccolo santuario ecologico difficile da raggiungere e proprio per questo motivo ben conservato, anche grazie al fatto che i visitatori, pur cresciuti di numero, sono rispettosi e consapevoli e, periodicamente, chiedono di poter essere accompagnati in visite guidate ed in iniziative di pulizia della spiaggia. Tra le scuole che abitualmente svolgono attività a Ca’ Roman c’è l’Istituto tecnico superiore Vendramin Corner, che ha adottato la riserva come laboratorio scolastico per i ragazzi dell’indirizzo biotecnologico. Il rapporto è consolidato anche con i gruppi di ospiti della locale struttura ricettiva indirizzata all’accoglienza di persone con disabilità.
Attualmente nell’area sono in corso i censimenti di animali nidificanti, inclusi, con particolare attenzione, i gabbiani reali presenti con una numerosa colonia, e i succiacapre.
San Nicolò, situato a due passi dal centro del Lido di Venezia e a 15 minuti da Venezia, è un piccolo gioiello, quasi un riassunto dell’ecosistema litoraneo veneziano caratterizzato, dal punto di vista ambientale, dalla predominanza dei rarissimi habitat retrodunali non alberati della duna grigia e dei giuncheti.
Grazie alla ripresa della collaborazione, Comune e Lipu ‘taglieranno’ un traguardo ragguardevole: 35 anni di collaborazione per Ca’ Roman e l’avvio della nuova sinergia a San Nicolò. L’anno ‘speciale’ sarà il 2022 e, in primavera (situazione sanitaria permettendo), verrà celebrato con tante attività e con il consueto ‘compleanno’ dove, insieme agli altri attori istituzionali come la Città metropolitana di Venezia, la Regione Veneto e i suoi Servizi forestali, l’Università di Venezia e di Padova e gli Istituti comprensivi del territorio, festeggeremo le due aree protette, i loro protagonisti, le loro funzioni ecologiche e sociali. Oltre ai collaboratori e ai volontari, Lipu impiega persone sottoposte alle misure di Pubblica utilità (LPU), come da accordi con Comune e Tribunale di Venezia.
“La salvaguardia e la promozione dell’ambiente e dell’ecosistema del nostro territorio rappresentano una tematica importante per la politica dell’Amministrazione – afferma Massimiliano De Martin, Assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, in occasione della firma della convenzione – In quest’ottica il lavoro delle associazioni impegnate nel raggiungere questi obiettivi, risulta particolarmente prezioso”.
“A nome di tutta la Lipu esprimo la soddisfazione per la ripresa della collaborazione con il Comune di Venezia –dichiara Danilo Selvaggi, direttore generale Lipu OdV – un rapporto che risale ad oltre 35 anni fa. Le due Oasi sono aree molto importanti che il Comune di Venezia, ne siamo certi, sarà in grado di tutelare e di proteggere così come l’Unione europea ci chiede. Ca’ Roman e San Nicolò, oltre che due ‘luoghi’ cari alla Lipu da sempre, sono appunto Oasi di protezione e, per Ca’ Roman, anche Riserva naturale e, inoltre, siti della rete Natura 2000. Un riconoscimento e un impegno maggiore, a Venezia ancor di più, per un esempio fattivo e un modello concreto di collaborazione e di unione a favore della natura e per lo sviluppo dell’educazione e sensibilizzazione ambientale”.
Ugo Faralli, Responsabile Oasi e Riserve Lipu OdV
Tel. 0521.1910731 – Cell. 346.5234426 – Email ugo.faralli@lipu.it;
Andrea Mazza, Responsabile Ufficio stampa Lipu OdV
Tel. 0521.1910706 – Cell. 340.3642091 – Email andrea.mazza@lipu.it